SCHEDA TECNICA

Veicolo: Al Shaijd Rakete
Costruttore: Al Shaijd Motor Company
Tipo: caccia intercettore
Anno: 1919
Fazione: Blocco Ribelle
Motore: 2 turbofan Remerix R109
Lunghezza:
Apertura alare:
Altezza:
Peso al decollo: kg 9720
Velocità massima: km/h 974
Autonomia: 500 km
Armamento: 2 cannoni laser ad alta intensità Vulcania
Equipaggio: 1 persona
Scala del modello: 1/40


Cenni storici

L'andamento critico del conflitto e la susseguente mancanza di risorse fra i ribelli, non fermò la continua ricerca di nuove macchine da mettere in campo. L'assoluta urgenza di caccia intercettori per contrastare la straripante Kriegsmarine di Stolen strideva però con la tecnologia dei mondi assediati, che pur dimostrando notevoli capacità progettuali, difettavano completamente di materie prime e tecnologie avanzate. Tipico prodotto di questa situazione fu l'Al Shaijd Rakete.
Progettato e costruito in poco più di quattro mesi, fu prodotto in un notevole numero di esemplari approfittando della sospensione del programma Guardian, che consisteva in una piattaforma volante pesantemente armata per la difesa di particolari punti strategici, cancellato per il repentino cambiamento di strategia da parte delle truppe di Zalo, che com'è noto, dall'aprile 1917 concentrarono i loro sforzi sul controllo dello spazio aereo.
La grande disponibilità ottenuta di turbofan Remerix R109 (ogni Guardian ne montava 4) dette la spinta decisiva al progetto Rakete che l'ingegnere Ahmed Al Samira disegnò proprio attorno al propulsore.
Il prototipo volò dopo soli 102 giorni dimostrandosi subito una macchina interessante, pur se condizionata dalla mancanza di potenza del turbofan. Al Samira risolse brillantemente il problema modificando il proprio velivolo sostituendo il singolo Remerix R109 con una coppia di analoghi motori, che oltre ad incrementarne le prestazioni, ne caratterizzarono la sua famosa silhouette.
Pur non essendo una macchina eccezionale, la grande potenza ottenuta ne fece un pericoloso avversario anche per i Wespe, che spesso ebbero difficoltà, soprattutto se affrontati in velocità pura.
La particolare architettura biplana si rese necessaria per il controllo verticale soprattutto in decollo, dato che i Rakete partivano da rampe mobili spesso situate in caverne artificiali.
Verso la fine delle ostilità fu approntata dalla Vulcania Tabarca una variante, denominata Rakete II Golem, che presentava notevoli migliorie aerodinamiche nonchè un incremento sensibile dell'apertura alare. Utilizzato soprattutto come intercettore d'alta quota, il Golem sostituì paradossalmente i suoi successori che rimasero in gran parte sulla carta dei progettisti. Un gruppo di questi apparecchi fu inquadrato nella Difesa territoriale ed operò a fianco dei più moderni ma rari Spatz e Krabbe ottenendo discreti successi soprattutto contro le piccole formazioni di Do55 che compivano incursioni sulle colonne di profughi in ritirata.
Queste interessanti macchine sono tutt'ora in forza all'aeronautica militare di alcuni pianeti periferici.


Cenni sul modello

Il modello del Rakete è uno di quelli che più mi ha dato soddisfazione, in quanto è uscito dal mio mac esattamente come l'avevo schizzato su un foglio a matita. Il chè non vuol dire necessariamente che si tratti di un modello bellissimo!! Volevo solo dare l'impressione di una grande potenza, di un motore capace di spingere un tozzo biplano a velocità tipiche di un jet, e credo di esserci riuscito... Ho anche immaginato di costruirne una versione plurimotore utilizzando gli stessi disegni ed accoppiando più cellule e devo dire che da come è stato pensato, la sua eventuale trasformazione non richiederebbe altro che un po' di pazienza in più, che purtroppo è quella che ultimamente mi manca... :-(

Cenni sulla foto

La foto è stata la prima che ho realizzato con una dose massiccia di fotoritocco... Lo scontornamento dell'aereo e lo sfondo (realizzati entrambi di fretta in dieci secondi netti!!) sono opera di vero artista della computer graphic che non sono io... Posso dire di essere responsabile dei filetti di condensazione alle estremità delle ali e del getto del turbofan e poi purtroppo della deformazione che l'intera immagine ha subito nel corso del tempo e delle successive riduzioni... :-)

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