Cenni
storici
L'andamento
critico del conflitto e la susseguente mancanza di risorse fra i ribelli,
non fermò la continua ricerca di nuove macchine da mettere in
campo. L'assoluta urgenza di caccia intercettori per contrastare la
straripante Kriegsmarine di Stolen strideva però con la tecnologia
dei mondi assediati, che pur dimostrando notevoli capacità progettuali,
difettavano completamente di materie prime e tecnologie avanzate. Tipico
prodotto di questa situazione fu l'Al Shaijd Rakete.
Progettato e costruito in poco più di quattro mesi, fu prodotto
in un notevole numero di esemplari approfittando della sospensione del
programma Guardian,
che consisteva in una piattaforma volante pesantemente armata per la
difesa di particolari punti strategici, cancellato per il repentino
cambiamento di strategia da parte delle truppe di Zalo, che com'è
noto, dall'aprile 1917 concentrarono i loro sforzi sul controllo dello
spazio aereo.
La grande disponibilità ottenuta di turbofan Remerix R109 (ogni
Guardian ne montava 4) dette la spinta decisiva al progetto Rakete che
l'ingegnere Ahmed Al Samira disegnò proprio attorno al propulsore.
Il prototipo volò dopo soli 102 giorni dimostrandosi subito una
macchina interessante, pur se condizionata dalla mancanza di potenza
del turbofan. Al Samira risolse brillantemente il problema modificando
il proprio velivolo sostituendo il singolo Remerix R109 con una coppia
di analoghi motori, che oltre ad incrementarne le prestazioni, ne caratterizzarono
la sua famosa silhouette.
Pur non essendo una macchina eccezionale, la grande potenza ottenuta
ne fece un pericoloso avversario anche per i Wespe, che spesso ebbero
difficoltà, soprattutto se affrontati in velocità pura.
La particolare architettura biplana si rese necessaria per il controllo
verticale soprattutto in decollo, dato che i Rakete partivano da rampe
mobili spesso situate in caverne artificiali.
Verso la fine delle ostilità fu approntata dalla Vulcania Tabarca una
variante, denominata Rakete
II Golem, che presentava
notevoli migliorie aerodinamiche nonchè un incremento sensibile
dell'apertura alare. Utilizzato soprattutto come intercettore d'alta
quota, il Golem sostituì paradossalmente i suoi successori che
rimasero in gran parte sulla carta dei progettisti. Un gruppo di questi
apparecchi fu inquadrato nella Difesa territoriale ed operò a
fianco dei più moderni ma rari Spatz e Krabbe ottenendo discreti
successi soprattutto contro le piccole formazioni di Do55 che compivano
incursioni sulle colonne di profughi in ritirata.
Queste interessanti
macchine sono tutt'ora in forza all'aeronautica militare di alcuni pianeti
periferici.
Cenni
sul modello
Il
modello del Rakete è uno di quelli che più mi ha dato
soddisfazione, in quanto è uscito dal mio mac esattamente come
l'avevo schizzato su un foglio a matita. Il chè non vuol dire
necessariamente che si tratti di un modello bellissimo!! Volevo solo
dare l'impressione di una grande potenza, di un motore capace di spingere
un tozzo biplano a velocità tipiche di un jet, e credo di esserci
riuscito... Ho anche immaginato di costruirne una versione plurimotore
utilizzando gli stessi disegni ed accoppiando più cellule e devo
dire che da come è stato pensato, la sua eventuale trasformazione
non richiederebbe altro che un po' di pazienza in più, che purtroppo
è quella che ultimamente mi manca... :-(
Cenni
sulla foto
La
foto è stata la prima che ho realizzato con una dose massiccia
di fotoritocco... Lo scontornamento dell'aereo e lo sfondo (realizzati
entrambi di fretta in dieci secondi netti!!) sono opera di vero artista
della computer graphic che non sono io... Posso dire di essere responsabile
dei filetti di condensazione alle estremità delle ali e del getto
del turbofan e poi purtroppo della deformazione che l'intera immagine
ha subito nel corso del tempo e delle successive riduzioni... :-)
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